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Longevità: lezioni dalle “Zone Blu”

  • Ghita Bennani
  • 2 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

Secondo numerosi studi, solo il 25% della longevità dipende dai geni, mentre il resto è determinato dalle scelte quotidiane. Stili di vita equilibrati e abitudini salutari sembrano essere la chiave per vivere più a lungo. Ma quali sono i segreti di chi raggiunge età avanzate in salute?


La ricerca della longevità: un’aspirazione antica e moderna


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Fin dall’antichità, l’uomo ha cercato modi per prolungare la vita. Anche oggi, tra diete innovative e trattamenti avanzati, il desiderio di fermare il tempo è sempre vivo. Negli ultimi 150 anni, l’aspettativa di vita è cresciuta rapidamente, e oggi molti demografi ipotizzano che il primo essere umano capace di vivere fino a 200 anni sia già nato. Tuttavia, lo stile di vita moderno, caratterizzato da sedentarietà, diete poco sane e stress, sembra mettere a rischio questo sogno.


Alcune comunità, note come Zone Blu, offrono però un esempio virtuoso. In queste aree, le persone vivono non solo più a lungo, ma anche meglio, mantenendo un’elevata autonomia fino a età avanzate. Questi territori non si distinguono per il reddito o l’accesso a cure mediche specialistiche, ma per le loro abitudini di vita.


Principali Zone Blu nel mondo


  1. Icaria (Grecia)


Qui la probabilità di raggiungere i 100 anni è tre volte superiore rispetto al resto del mondo.

Malattie: tassi di cancro e malattie cardiovascolari molto bassi; assenza di depressione e demenza.


Segreti della longevità:

  • Dieta mediterranea con cibi locali, olio d’oliva e infusi di erbe.

  • Pisolini regolari, che riducono il rischio cardiovascolare.

  • Attività fisica quotidiana, come lavorare nei campi e preparare il pane.

  • Vita lenta e rilassata, simile a una meditazione naturale.


  1. Okinawa (Giappone)


Questa isola si distingue per i bassi tassi di arteriosclerosi, Alzheimer e tumori.

Segreti della longevità:

  • Dieta ricca di verdure, soia, pesce e riso, con pochi zuccheri e calorie.

  • Pratiche come l’Ikigai (avere uno scopo nella vita) e il Moais (gruppi di supporto sociale).

  • Attività fisica all’aperto, che favorisce la vitamina D.


  1. Sardegna (Italia)


La dieta mediterranea e l’isolamento geografico hanno contribuito alla comparsa di geni associati alla longevità.


Segreti della longevità:

  • Relazioni sociali strette e sane, con un forte senso di comunità.

  • Lavori manuali e movimento costante, anche in età avanzata.


I pilastri della longevità


Analizzando le Zone Blu, emergono sette abitudini comuni che potrebbero diventare una “mappa della longevità”:


  1. Attività fisica quotidiana a bassa intensità.

  2. Avere uno scopo nella vita.

  3. Routine per ridurre lo stress.

  4. Alimentazione equilibrata, ricca di legumi e moderata nelle quantità.

  5. Partecipazione attiva a comunità.

  6. Dedizione alla famiglia.

  7. Forte rete di supporto sociale.


Conclusioni


Lo studio delle Zone Blu dimostra che è possibile vivere a lungo e in salute, evitando disabilità, malattie e isolamento. Adottare questi stili di vita diventa sempre più rilevante in un mondo che invecchia, dove malattie neurologiche e demenze sono in aumento. La sfida sta nel trasformare queste buone pratiche in abitudini accessibili a tutti, per un futuro di longevità sostenibile.

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